Ricordo un interessante esperimento della missione 42 della nostra Samanta Cristoforetti, studiarono l'effetto che il minore carico di lavoro muscolare in condizioni di microgravità ha sul metabolismo degli zuccheri, glicemia e insulina, in pratica è come se agli astronauti venisse il diabete, non che si ammalassero realmente, ma l'organismo subiva le stesse conseguenze con infiammazioni e il resto dei danni. Un lungo viaggio interplanetario comporta veramente un numero impressionante di sfide e problemi da risolvere, le "vecchie" astronavi e basi stellari immaginate dalla fantascienza del secolo scorso, enormi e con elemento rotanti che creavano una gravità artificiale continuano a sembrarmi sempre la soluzione più intelligente, poi si potrebbero immaginare soluzioni più fantasiose, come esoscheletri che simulino il carico di lavoro a 1 g anche nello spazio, o trucchi farmacologici... chissà
