elenoir ha scritto:
Non riesco a vedere altro significato dell'espressione "azione a distanza" se non quello di azione a distanza tra due particelle, come dicono gli autori che scrivono sui link a cui faccio rinvio, i quali non parlano di azione a distanza tra "un sistema esterno e una delle particelle"
elenoir ha scritto:
Si ma il problema è che gli spin sono sempre opposti (50 volte su 50 si legge nell'articolo), è questo il punto, e nel momento in cui si osserva lo spin di un elettrone, si osserva anche lo spin dell'altro elettrone, che è sempre opposto al primo, e questa osservazione è riscontrabile simultaneamente, anche quando i due elettroni sono a chilometri di distanza...
...Ecco perché si parla di azione a distanza: pur non essendovi alcuno scambio di particelle virtuali tra gli elettroni, c'è comunque una interazione a distanza innegabile tra essi, testimoniata dalla non evitabile diversità dello spin dei due elettroni e dal fatto che questa diversità è riscontrata "immediatamente", in conseguenza del collasso della funzione d'onda prodotto dall'osservazione di uno solo.
Del resto, se non fosse così, il fenomeno dell'entanglement non sarebbe considerato uno dei più grandi imbarazzi della fisica moderna.
Quando si parla di relatività...

. Tu sei la prova vivente della reale esistenza dell'entanglement che non riesci a comprendere e che metti in discussione.
Prima di leggere questa discussione e i tuoi messaggi nessuno può sapere con chi si ha a che fare, ma non appena si legge un tuo messaggio ecco che sappiamo che stiamo leggendo (cioè stiamo effettuando una misura di) un messaggio di Elenoir: simultaneamente sappiamo
con assoluta certezza che l'altra particella è Lennyus, e viceversa se leggiamo un messaggio di Lennyus sappiamo che simultaneamente l'altra particella si è trasformata in Elenoir, si trovasse anche all'altro angolo dell'universo.
Come volevasi dimostrare.
