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E' come se contenesse assai meno materia oscura di quanto atteso.
Via Lattea, una galassia in declino keplerianohttps://www.media.inaf.it/2023/09/29/via-lattea-curva-rotazionale-gaia/La massa della nostra galassia, rivista alla luce della curva di rotazione derivata dai dati della terza release del telescopio spaziale Gaia da un team guidato dall’Observatoire de Paris e dal Cnrs francese, è assai più ridotta di quel che prevederebbe la cosmologia. Le nuove misure – a oggi le più accurate mai compiute – la danno “dimagrita” addirittura del 75-80 per centoAllegato:
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La curva di rotazione della Via Lattea mostra la velocità di rotazione circolare delle stelle in funzione della distanza dal centro galattico. I punti bianchi e le barre di errore rappresentano le misure ottenute dal catalogo Gaia Dr3. La curva blu rappresenta il miglior adattamento della curva di rotazione con un modello che include materia ordinaria e materia oscura. La parte gialla della curva mostra il “declino kepleriano” – con la velocità V che cala come il raggio R-1/2 – che inizia oltre il disco ottico della galassia. Ciò significa che, al di là del disco ottico, l’attrazione gravitazionale è simile a quella di una massa puntiforme.
La possibilità che la velocità di rotazione rimanga costante viene invece scartata con una probabilità del 99,7 per cento. Crediti: Jiao, Hammer et al. / Observatoire de Paris – Psl / Cnrs / Esa / Gaia / Eso / S. Brunier
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Considerando che la materia ordinaria – stelle e gas freddo, dunque – della Via Lattea è generalmente stimata in poco più di 60 miliardi di masse solari, essa rappresenterebbe circa un terzo della materia totale misurata ora con Gaia.
Dunque quella oscura risulterebbe essere appena il doppio di quella ordinaria: un risultato sorprendente, scrivono gli autori dello studio, visto che finora si riteneva che la materia oscura dovesse essere almeno sei volte più abbondante della materia ordinaria.
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