Come dice giustamente moebius, se si eccettuano modelli meccanicamente ben studiati, qualche "lasco" o posizionamento approssimativo vi è sempre, però si possono, se non eliminare del tutto, ridurre gli elementi che creano problemi o almeno ridurre le "variabili" di cui tener conto quando si cerca la causa di una scollimazione (cosa imparata putroppo dall'esperienza col mio 80ino "passaguai").
Quindi pensare prima alle cose "fisse" (in teoria) che compongono il telescipio, ovvero l'obiettivo (assunto che i suoi elementi siano già ben collimati di loro nella cella), il tubo ed il focheggiatore, accertarsi che questi tre elementi siano
collineari tra loro (asse geometrico comune) dal punto di vista meccanico, cosa che si può ottenere facendosi delle dime in cartoncino e dei traguardi come spiegato i svariati tutorial in rete; fatto ciò passare alla collimazione vera e propria col
"metodo del cartoncino" (un cheshire o usando il tuo tool da cui è mutuato), questo va fatto con il focheggiatore tutto rientrato (per non aggiungere la "variabile"
-flessione del drawtube- all'equazione) e (se necessario) spessorando con del nastro adesivo il barilotto del tool, cheshire, laser, ecc per inserirlo a pressione e centrato nel portaoculari (per non aggiungere la "variabile"
-flessione del barilotto- all'equazione).
Fatto questo, abbiamo almeno collimato le parti (sempre in teoria)
"meno mobili", ora se si vuole ci si può dedicare a rendere meno flessibile il drawtube del focheggiatore nella sua sede, magari aggiungendo dei listelli in teflon dell'opportuno spessore, regolando i giochi tra pignone e cremagliera (o piastra se crayford), spessorando oppurtunamente i barilotti perché entrino centrati nel portaoculari, o cambiando proprio questo con un click-lock et simila.