Angelo Cutolo ha scritto:
Grazie Massimo, come sempre illuminante.
Quindi se ho capito bene, la differenza principale (anche se non l'unica) in visuale (che è lunica di mio interesse) è in hi-res per quanto riguarda la sensibilità al seeing.
Riguardo il clandestino ho fatto solo delle battute. Il nano da viaggio lo ho già e (in visuale, perchè foto nisba) mi soddisfa.
A ri-Grazie
Non proprio. Valuta bene tutto quanto.
Il 90 f/16, a fronte di un'identica risoluzione — identica perché stiamo parlando dello Stowaway (o equivalente "top-apo") — ti dà un contrasto percepibilmente migliore, una maggiore secchezza d'immagine ed una *decisa* minore insensibilità al seeing. Per capirci, l'insensibilità è tale da rendere le demoltipliche micrometriche 1:10 totalmente inutili. Se hai esperienza di apo aperti (per non parlare di SCT dove la cosa è quasi ridicola) ti sarai trovato a tentare di rifuocheggiare spesso e volentieri. Bene su un f/16 (immagina su un f/20 e oltre!) la messa a fuoco la fai una volta (senza demoltiplica) e amen. Ti scordi che esiste e pensi solo ad osservare.
Sinceramente non mi pare una cosina da niente.
Inoltre — grosso inoltre — il rapporto focale elevato conferisce al cono luminoso un angolo molto meno acuto che permette non solo agli oculari di lavorare al meglio, ma permette anche ad oculari relativamente semplici prestazioni di tutto rispetto.
I telescopi Zeiss di una volta (parlo del secolo scorso, ossia 1960-1990

), accanto agli Ortho utilizzavano tranquillamente Kellner, Ramsden e Huygens-Mittenzwey non perché Mr Al Nagler non era ancora nato (!), ma semplicemente perché andavano benissimo così.
E scusa se è poco: un oculare è metà del telescopio.
Infine, non dimenticare che gli apo moderni a corto rapporto focale sono nati — penso soprattutto ad AP, dove Christen lo ricorda in continuazione, ma è vero anche per gli altri — come strumenti fotografici a largo campo, talmente ben corretti che sono poi stati utilizzati in campo planetario.
Questa è talmente vero che, sempre per rimanere in casa AP, Christen stesso decise di avere una doppia offerta di APO prettamente fotografici (vedi il 130 EDF f/6, il 155 EDF f/7 e il 180 EDF f/7) e APO più orientati verso l'alta risoluzione (130 EDT f/8, 155 EDT f/9, 180 EDT f/9).
Adesso, se un onesto progettista e produttore di quelle che sono tra le migliori ottiche sul pianeta si mette a dirti che sì, quel 130 f/6, 155 f/7 e 180 f/7 che tu osanni come la perfezione ottica, se davvero vuoi spingere in alta risoluzione è meglio che glieli lasci calcolare a f/8 ed f/9, vorrà dire che anche quella minima differenza di rapporto focale è percepibile (come quella tra f/4.9 e f/5.9 tra Stowaway e Traveler). E allora tanto più sarà netto lo stacco con un f/15 ed un f/20 no...?!?!
Si vede, si tocca con mano. Non ti serve leggere cosa c'è scritto sul tubo. Fai un blind test e non c'è da pensarci neanche un attimo.
Ecco perché, discutendo discutendo e discutendo col caro Christen, alla fine gli ho lasciato lì il 180 f/7 (tripletto, S-FPL53, asferizzato, incenso, acqua benedetta e quant'altro) perché da calcoli miei (che lui confermò) per l'uso che volevo farne io — che non è metterci uno spianatore da 4", una piastra aspirante e riprendere il profondo cielo con lastre 4x5", cosa per cui l'EDF 180 f/7 è stato progettato; ma piuttosto passare come una lama attraverso la turbolenza atmosferica per andare a cogliere al meglio il minimo dettaglio planetario a basso contrasto (peggio ancor sul Sole) — un acromatico f/20 (o più) iper-corretto mette sull'attenti tutti gli apocromatici f/7 di questo pianeta, non importa se costano di più.
Semplicemente perché è stato progettato, costruito ed ottimizzato per questo, seguendo non formule magico-pubblicitarie, ma principi basici di ottica ondulatoria.
Questa, caro Angelo, è la differenza principale.
Massimiliano