fulvio mete ha scritto:
Cita:
Se si parla dell'originale Celestron, tale distanza è 85-87 mm, e non 105: se monti una reflex full frame avrai vignettatura, certo, ma esaspererai anche il difetto evidenziato per distanze di lavoro sbagliate, così da capire bene cosa succede. Già con una APS-C, se ti metti a 105-110 mm, avrai una forte sovra-correzione, e le stelle ai bordi formeranno piccoli segmenti curvi centrati sull'asse ottico, sempre più ampi allontanandosi dal centro. Al contrario, se la distanza di lavoro è troppo esigua (sotto-correzione), noterai stelle come comete verso i bordi, proprio come il coma dei newton. N.B. Il fattore di riduzione cambia, seppur di poco, al variare della distanza di lavoro.
Non so dove tu abbia trovato questo dato: la distanza corretta tra ultima lente del riduttore e sensore confermo sia di 105-106 mm con i riduttori tradizionali Celestron
http://www.astro.com.sg/astro/display_d ... dge%20Base alcuni come gli Antares hanno un backfocus diverso , che si aggira appunto sugli 81 mm
http://www.astrotarp.com/Focal_Reducer_ ... _Page.html .
Quanto alla curvatura delle stelle ai bordi del formato APS quella non dipende dal riduttore ma principalmente dalla curvatura del campo fisiologica per gli SC non HD o ACF.Inoltre è bene specificare che i 106 mm vanno sino al sensore e non sino all'attacco della reflex.
Tutto quanto precede vale per il riduttore applicato alla filettatura posteriore del tubo.Preciso, infine, che accostando il riduttore al sensore oltre la distanza di progetto provoca l'incremento del rapporto F/D che non sarà più 6.3, ma 7 od oltre.
Fulvio, ho trovato su molti forum utenti insoddisfatti della resa del riduttore/correttore Celestron; da qualche parte...ed ora non riuscirei mai a ritrovare il link...ho letto che la distanza di 105-110 mm è eccessiva, e che le stelle migliori su tutto il frame si ottengono con circa 85 mm, ed una leggera sotto-correzione. Ad ogni modo, ho voluto provare per conto mio, verificando la resa a varie distanze riduttore-sensore, utilizzando una reflex full frame invece di una aps-c: pur essendo inadatta su di un C9 ridotto, visto il cerchio immagine non sufficiente, è stata utile per evidenziare al massimo l'effetto sulle stelle una volta corrette.
Risultato? Se ci si mette a 105 mm si ha forte sovra-correzione e le stelle vengono stirate in archi con centro sull'asse ottico. Se ci si mette a circa 85 mm le stelle saranno simili a "comete" ai bordi estremi, ma ben corrette nel 90% del frame, e la riduzione passerà da 0.63X ad un accettabile 0,67X.
Sul link che ti allego sotto trovi un test ben eseguito con C9.25 e reflex aps-c...che già dimostra il "difetto" di autocorrezione su quel sensore a 100-101 mm di distanza.
https://astro.ecuadors.net/celestron-f6-3-reducercorrector-with-dslr-on-c9-25/N.B. Il test considera la distanza misurata tra l'inizio della filettatura maschio e il sensore: se ti allontani di 105-106 dall'ultima lente del riduttore...sei pure più "lungo"
Per quanto riguarda la curvatura del campo degli SC...la conosco bene e non è legata al riduttore: mi premeva precisare che NESSUN riduttore (almeno non i Celestron e relativi cloni) riesce a correggerla...e non basta avere le stelle in asse a fuoco. E so bene che la distanza di backfocus si misura fino al piano del sensore
Ultima cosa. Ho provato e riprovato...e non mi schiodo dal mio valore di 85-86 circa. Semmai devo collimare più spesso il C9
