Grazie Angelo, continuo a trovare molto interessanti questi confronti e spesso sono di spunto ad alcune mie riflessioni riguardo questi doppietti Cde in cui, prima o dopo, metterò sicuramente occhio.
Da quello che ho compreso dunque per ora sembra la preferenza vada a queste lenti non tanto per una maggiore performance quanto ad una maggiore comodità di osservazione, e ciò dovrebbe andare ben d'accordo con la particolare sensibilità dell'occhio ai toni caldi.
Sono andato a leggermi alcuni report che postò tempo fa Kappotto riguardanti le osservazioni di DeMottoni con il San Giorgio (
queste); un paio di cose mi hanno lasciato perplesso.
In primo luogo in quasi tutte le osservazioni il disco viene definito giallo, raramente tendente all'arancione o al rosso.
Io non ho effettuato molte osservazioni di Marte, tuttavia sono abbastanza sicuro di aver visto un disco arancione/rosso ad occhio nudo, ed arancione con un ingrandimento generalmente al di sotto dei 200x.
Il giallo percepito da DeMottoni era quindi dovuto al doppietto Cde?
Inoltre spesso ha segnalato alcuni particolari marziani "azzurri" o "bluastri", come si spiega questo se appunto questa lunghezza d'onda dovrebbe essere preclusa e fuori fuoco?
Infine un ultima domanda, è possibile emulare l'effetto di un doppietto Cde con un filtro posto in un doppietto Cef? Per esempio un giallino molto chiaro non dovrebbe spostare verso tonalità calde e bloccare il blu?